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Sala del Valhalla

§ Fortezza Ancestrale § Nár lagaí Dia do lámh!

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    ladyariel
    Sesso: Femminile
    00 12/03/2011 22:08


    LATIS [sala comune ] La figlia di Eriu lascia le ombre del corridoio per essere avvolta dalla calda luce della sala comune dove ora arde allegro il fuoco. Le fiamme scarlatte si riflettono sui bordi della nera veste ornata da arabeschi in argento, che ad ogni passo rimandano riflessi cangianti. I lunghi capelli neri sono sciolti e ricadono morbidi sulla schiena e ad incorniciare il pallido volto della nordica. I grigi e profondi occhi della dama osservano la grande sala fermandosi poi sul camino. Con veloci passi si avvicina a quest’ultimo in cerca del calore che manda, proprio la nordica non riesce più ad abituarsi all’inverno della terraferma. Sospirando osserva le fiamme danzare silenziose ma i pensieri della figlia del nord sono lontani non può rimanere ancora per molto in terraferma

    ARIEL (corridoio - sala comune) E’ l’eterna danza delle Quattro che l’accompagna, quell’impercettibile moto che scandisce ogni cosa all’interno della fortezza ancestrale, quel perpetuo lavorio che tende i fili del destino a muover ogni suo passo, perfetta statua di bianco marmo è l’espressione nel viso della nordica signora, il pallido incarnato che di netto stacca dal blu profondo della veste in velluto che la stringe in un morbido abbraccio. Il passo dell’eletta si fa più svelto lungo il corridoio che conduce verso la sala comune, si lascerebbe alle spalle ogni pensiero dietro la pesante porta della sala del consiglio, avanzando ora oltre il passaggio che la condurrà finalmente al grande salone. Solo silenzio l’accoglierebbe il leggero crepitare della fiamma nel camino l’unico sottofondo ai suoi passi leggeri, passi che vorrebbero ricondurla verso i piani alti della fortezza, ma sarà proprio volgendo lo sguardo verso il camino che noterebbe una figura conosciuta, e verso ella volgerebbe poche parole dense di sorpresa “Latis? Mia cara siete voi” e si dicendo si avvicinerebbe senza indugio allo skald.

    LATIS [sala comune ] Le fiamme che ardono nel camino avvolgono nella loro luce l’esile ed austera figura dell’irlandese, sul pallido viso dai dolci lineamenti si stendono ondeggianti ombre, come le ombre che spesso velano i grigi occhi dello skald. Sentendo dei passi risuonare quasi ha timore di voltarsi per trovarsi dinnanzi a quella creatura delle ombre, ma poi la voce della maga giunge alle orecchie della dama colmando il silenzio della stanza. Senza ulterior indugio lo skald si volta verso la maga che le viene incontro * Ariel* sorridendo nel vedere l’amica e sorella, da giorni in vero la dama attendeva quest’ incontro * speravo tanto di incontrarvi.* avvicinandosi di qualche passo e lasciando il caldo abbraccio del camino per allargar le braccia per abbracciare l'amica che non vede da tempo. Un gesto insolito per l'austero skald del nord...

    ARIEL (sala comune) C’è solo gioia, una luce che non brilla da tempo sul volto dell’Eletta dell’Ars, quel volto, lei, più simile a una sorella, un esempio, una guida, una lanterna nelle notti buie, infonderebbe nella sua mente un immediato senso di pace, quiete, speranza, e smetterebbe per un istante di essere ciò che è, per essere solo Ariel, la nordica cerimoniera dell’Islanda, non il frutto del potere ancestrale, non il fine ultimo di un disegno tracciato dal Fato, si porterebbe più vicino all’irlandese ora, godendo del tepore della fiamma, e se le braccia delle due donne s’incontrassero ricambierebbe la stretta di Latis e distaccandosi seguirebbe a quel gesto con un leggero inchino “Dia abar mio skald, sorella, amica, ho saputo del vostro arrivo, spero che troviate questa dimora un luogo sicuro ove potrete fermarvi fino a che lo desidererete, tempi incerti si profilano e credo fermamente che dovremmo pensare al bene delle genti, ma piuttosto ditemi di voi, come state? Resterete ancora sulla terraferma?''.

    LATIS [sala comune ] L’abbraccio fra le due amiche dura solo pochi istanti, ma dopo tante battaglie combattute insieme, la figlia del nord lascia cadere ogni formalismo * dia abar Ariel e ti prego..* fermandosi sorridente nel vedere che la suprema sembra sempre uguale * non chiamarmi skald* sorridendo appena * non sono qui in vesti ufficiali sono venuta qui perché è passato troppo tempo dal nostro ultimo incontro* sorridendo ancora per poi interrompersi ed ascoltare le parole della maga *e vi ringrazio ancora per l’ospitalità per me e per Taaghar * a quel nome i grigi occhi dello skald si fissano in quelli chiari dell’amica rimanendo però in silenzio mentre le braccia fasciate nel nero velluto ricadono morbide ai lati del corpo. UN profondo sospiro anima il petto della figlia di Eriu * si ancora qualche giorno.. * fermando il suo dire...

    ARIEL (sala comune) Un sorriso si paleserebbe sul volto della suprema alle parole di Latis “Siete lo skald delle nostre genti, è giusto onorarvi per quello che siete e per ciò che rappresentante mia cara amica, senza offesa alcuna per coloro che si sono succeduti sul trono di signore della guerra, ma l’anima dei nordici siete sempre stata voi, forse solo il nostro amato signore Morgan da Leah vi somiglia in quanto a doti di guida per il popolo'' sospirerebbe ora ripensando per un istante a colui che un tempo fu signore della guerra per poi riprendere ''Sarete sempre la benvenuta fra queste mura, a maggior ragione in questi tempi bui, ditemi, avete avuto modo di far ritorno alla grande torre che sulla terra sacra ospitava la sala ove spesso ci siamo riuniti? Da tempo mi sono tornati alla mente i tempi in cui il clan si trovava tra quelle mura, e da altrettanto tempo non ho mai più rimesso piede sulla terra sacra, quasi essa stessa mi rifiutasse'' muoverebbe appena di un passo verso il focolare aggiungendo con voce più bassa ''Sapete cosa si sta muovendo su queste terre, sapete cosa si dice accadrà?''

    LATIS [sala comune ] Lo skald ascolta le parole dell’altra donna sorridendo appena * Ariel ci conosciamo da troppo tempo e sappiamo entrambe che la vera saggia fra le due siete voi e voi siete l�anima del clan quanto me * fermandosi ora seria mentre la voce bassa e musicale dell’ex bardo si unisce al crepitio del fuoco. Alla domanda della maga l’irlandese scuote appena il capo lasciando che una ciocca dei corvini capelli le scivoli davanti al volto *credetemi mi piacerebbe poter tornare alla torre, almeno avrei una dimora mia e non dovrei sentirmi ospite presso il palazzo reale* sospirando appena Un lungo silenzio segue le ultime parole mentre anche lo skald segue l’amica verso il camino *sull’isola sono cambiate molte cose per quel che ho visto* ripensando alle rovine che non ricordava in mezzo bosco per poi venir a scoprire che altro non erano che la vecchia dimora druidica. Di nuovo la voce della nordica richiama la la figlia di eriu alla realtà * purtroppo credo di sapere quello che ci aspetta e in parte cos’è accaduto..* fermandosi mentre torna ad osservar l’amica * mi è stato raccontato qualcosa *rimanendo vaga e fermando il suo dire mentre i grigi occhi corrono in cerca delle ombre che si annidano negli angoli bui della sala.

    ARIEL (sala comune) Si stringerebbe nelle spalle, le braccia conserte, intrecciate all’altezza del petto, sotto lo scollo della veste ove riluce la rossa gemma, ascoltando, ponderando ad una ad una le parole dell’amica e rispondendo ora con un velo di amarezza “In una terra senza conflitti sarei quello che dovrei essere, un cerimoniere, un umile serva delle nostre genti, e celebrerei ogni evento degno di esser ricordato all’interno del clan, abbraccerei i nuovi nati, saluterei i defunti, siederei alle loro tavole ascoltando i loro problemi nel raccolto, e ad ogni festività li riunirei tra meditazioni e canti, tra danze e banchetti, ma questa è Avalon e di nuovo l’Oscurità tende la sua mano su queste terre, questa volta in modo diverso, inaspettato e su diversi fronti..” si dicendo le braccia si scioglierebbero ricadendo in un intreccio sul grembo “La guerra chiama guerra, e sarà come è stato molti anni fa, quando questa casa era vuota, la mia veste era quella di precettore e il mio grembo cullava la figlia del Re...fu allora che l'Oscuro Signore chiamò nella cittadina il suo esercito, e si dice che di nuovo accadrà.''

    LATIS [sala comune ] Il nobile skald ascolta la voce dell’amica colmare il silenzio della stanza, le sue parole che evocano tempi lontani, troppo e forse loro due sono fra le poche ad aver vissuto la vera primavera dell’isola e della terraferma, e poterla tramandare. Ascolta quelle parole che hanno il sapore amaro di una cupa profezia. I grigi occhi della dama sono ancora persi nelle ombre mentre la voce bassa, poco più di un sussurro torna ad unirsi al grido del legno arso dal fuoco* sicuramente voi sapete più di me ma* fermandosi ancora *ma sono certa che, come in passato. L’equilibro tornerà a prevalere anche se le nubi che si stanno addensando sono nere quanto una notte senza luna* un nuovo sospiro anima il petto dello skald mentre porta le braccia ad incrociarsi al petto * quando mi han detto che il caos è giunto armato fino al tor .. ho sentito la terra mancarmi da sotto i piedi* guardando ora l’amica e sorella * non ricordo attacchi simili. Non al cuore della sacra isola* guardando la maga restando in silenzio

    ARIEL (sala comune) S'inarcherebbero appena le sopracciglia dell'eletta alle parole proferite dallo skald replicando or quasi con un sorriso ''Al Tor? Il Caos è salito al sacro monte? Li credevo insofferenti alla terra sacra, di sicuro vi sarà un preciso motivo che ha condotto i caotici tra gli antichi dolmen, avranno il loro tornaconto da ricavare, non riesco a immaginare un guerriero del caos in un luogo di culto e meditazione, tuttavia, non credo stia a me emettere sentenze su cose che i miei occhi non hanno veduto, credete davvero che il Caos voglia attaccare l'isola? Che la sete di potere e dominio li condurrebbe a cercare di espandersi non lo escluderei, hanno sempre avuto guide forti e assetate di comando, ma non è solo del Caos che mi preoccupo, forze oscure si muovono ormai da tempo, quali siano i loro reali intenti non ci è dato sapere con sicurezza ma di certo non ci aspetta nulla di buono'' fermerebbe il suo discorso fissando la fiamma che arde nel camino concludendo ''E oltre a tutto questo devo anche sopportare di avere dei dubbi su me stessa..sulle mie stesse radici..''lascerebbe quindi in sospeso quella frase, lo sguardo assente, come se fosse lontana anni luce da lì.

    LATIS [sala comune] lo skald osserva l’espressione sorpresa della nordica pensando che sapesse dell’attacco, i grigi occhi si fissano sul viso niveo della sorella * avete parlato di attacchi da diversi fronti..*fermandosi* pensavo vi riferiste a questo* sospirando * ho solo sentito quanto mi è stato narrato, ma la Dea ha protetto il sacro tor ma.. il fatto resta ed è grave* chinando appena il capo ascoltando le parole della Suprema *Forze oscure?* guardandola stranita ma subito lascia che il silenzio inghiotta la sua ultima domanda. Ora i grigi occhi dello skald si fissano in quelli chiari della maga * Ariel ci conosciamo da moltissimi anni ormai* fermandosi incerta mentre scioglierebbe le braccia per portar la mano destra a sfiorare la spalla dell’amica * se posso far qualcosa per te* abbandonando il ormai completamente il formalismo dietro al quale normalmente lo skald si nasconde.

    ARIEL (sala comune) Non avrebbe potuto resistere oltre, non con lei, sarebbe solo una farsa, nascondere i pensieri, le trame della mente che per giorni e giorni l’hanno afflitta, domande, enigmi pesanti come incudini, sospetti subdoli e congetture pungenti come lame, e dunque parlerebbe, e ad ogni parola si sentirebbe più leggera, libera, come se un enorme peso si stesse levando dal suo petto “E’ accaduto una notte di poche settimane fa, mi trovavo fuori dalla fortezza per alcune spese al mercato, quando mi trovai sull’uscio della dimora nel rientrare, a pochi passi dal grande portone, incontrai un uomo, quello che a un primo sguardo potrebbe sembrare un vecchio viandante vestito di stracci, non capivo quello che voleva dirmi, mi trattava con una confidenza che non comprendevo, sapeva cose di me che nessuno straniero avrebbe potuto sapere, ed infine si svelò, sotto quegli stracci c’era il mio mentore, un ancestrale, colui che fu per me maestro, un alto consigliere, e indovinate? A suo dire io sarei sua figlia! E mia madre, anch’ella ancestrale, a suo dire mi avrebbe tenuto nascosta, capite? Secondo quest'uomo io non sono Ariel di Laureen, ma Ariel Criamon, non avete idea di quanta confusione ha portato in me questo incontro, diceva la verità? O forse qualcosa lo ha indotto alla follia? Non mi è dato sapere se mai conoscerò tutta la verità'' concluderebbe con una vena di tristezza per poi aggiungere infine ''Quando vi ho detto da diversi fronti intendo che questa guerra non ha una sola fonte, il caos è una cerchia che risiede in queste terre da molti, molti anni, non possiamo certo dire di conoscerlo, no, ma restano pur sempre le guide di questa cittadina, discutibili certo, ma pur sempre il fulcro del Governo, ma non è solo il Caos a volere il potere su questa terra, da tempo alcuni stregoni hanno raggiunto Avalon e senza dubbio non resteranno con le mani in mano, e come già vi ho detto l'Oscuro Signore non resterà di certo in disparte in questa lotta per il potere''.

    LATIS [sala comune] La figlia del nord ascolta in silenzio e senza interrompere l’amica mentre le apre il cuore. L?aura dorata delle fiamme del camino avvolge le due nordiche abbracciandole e cullandole con la danza delle sue fiamme. Ascoltando il racconto lo skald sgrana appena gli occhi, per poi voltarsi lentamente per guardar le fiamme. E riportando le braccia incrociate al petto. Ma quando l’ancestrale muta ancora argomento i freddi occhi grigi della figlia del nord la fissano come se le questioni di guerra ora non fossero importanti *Ariel non possiamo guidare e vincere questa guerra se simili dubbi incrinano la nostra anima* continuando a fissarla * Non hai modo di poter alla risalire alla verità? e..* fermandosi ancora per una pausa più lunga * e anche se potessi, tu hai vissuto tutta la tua vita come Ariel di Laureen *accennando ad un sorriso * credi davvero che un nome avrebbe potuto influenzare il tuo destino? *sospirando nuovamente * Tu sei Ariel, la figlia del nord che da anni si batte per queste terre, sei la Maga suprema, il saggio cerimoniere, mia amica e sorella e guida e amica per molti... *sorridendo appena * e.. a volte i troppi anni annebbiano la mente* riferendosi al vecchio mentore mentre nuovamente riporta gli occhi al fuoco rimanendo però in silenzio.

    ARIEL (sala comune) Sospira di nuovo, come se quelle parole la rinfrancassero e la preoccupassero al tempo stesso ''Obbiettivamente non saprei dove cercarla la verità, e in vero non vi è tempo per crucciarsi con queste domande, resterò quella che sono anche se non nascondo che questa rivelazione lascerà per sempre dei segni, dei dubbi nella mia mente, figlia di due ancestrali..la leggenda narra che l'unione di due maghi ancestrali può generare figli con poteri straordinari..ma per ora sono solo una semplice suprema, ancora non aspiro a governare il mondo, non ancora'' sottolineerebbe quelle ultime parole con un ghigno continuando ''Per ora questa guerra è una guerra di fantasmi, ma so che è solo questione di tempo, e quando e se accadrà promettetemi che se non avrete un luogo sicuro dove stare verrete di nuovo qui, questo palazzo è antico e potente, sebbene il nemico potrebbe avere armi che non conosciamo, la fortezza non cadrà molto facilmente, ma sino ad allora e pregando che vi sia ancora tempo dobbiamo tornare a pensare alle genti del nord'' poggiandosi al grigio muro che affianca il focolare.

    LATIS [sala comune] Lo skald sposta nuovamente i grigi occhi sulla nordica *allora è un bene che quel vecchio vi abbia rivelato il tesoro che la vostra anima custodisce* sospirando alle sue parole * magari non dovete conquistare il mondo ma salvarlo* fissando i grigi occhi in quelli chiari della sorella, gli occhi della figlia d’irlanda sembran aver rubato il colore al cielo plumbeo che sovente si specchia nei numerosi laghi della sua terra natia. Dopo qualche istante lo skald riabbassa lo sguardo, quando la suprema nomina ancora quella strana guerra fatta di ombre * Credo anch’io che questa torre sia uno dei posti più sicuri delle due terre ma* fermandosi mentre il pensiero corre al nordico* vi prometto che verrò ma.. non dipende solo da me…* fermandosi mentre abbassa lo sguardo sperando che l’amica colga le parole non dette ...

    ARIEL (sala comune) Poteva forse sentirsi più libera ora? No, quei grovigli nella mente ancora infestavano di pensieri e ricordi la sua coscienza, la disturbavano nel sonno, ove vedeva sua madre, signora delle Nere Vesti, porgerle un pugnale intarsiato di rune, e ancora una città in fiamme, deliri che la tormentavano ancora e ancora, ma Latis aveva ragione, doveva lasciare quelle domande, lasciarle come se mai nulla fosse accaduto, che fosse della casata dei Criamon o fosse semplicemente che era sempre stata nulla cambiava la sua vera essenza e il suo destino, servire gli Antichi, servire le Gocce, proteggere gli ancestrali e il loro sapere, ascolterebbe ancora una volta la voce della nordica sorella e volgendosi a lei concluderebbe quell’incontro congedandola “Sempre preziosi sono i vostri consigli mia cara amica, ancora la nostra amata Prima Lady Alexandra non ha avuto una degna investitura, spero che con lady Rowan decideremo quando questo lieto evento avrà luogo, voi mia cara dovete sentirvi libera di fare quello che il cuore vi consiglia'' sorridendo maliziosamente ''ma ora si è fatto davvero tardi, prego di potervi rivedere ancora prima della vostra partenza, tuttavia non esitate a farmi sapere il giorno in cui lascerete questa casa, verrò a salutarvi ben volentieri, immagino che anche voi sarete stanca, vi lascio tornare alla vostra stanza, che le stelle vi proteggano cara Latis, Dia Abar'' e così dicendo attenderà il congedo del nordico skald per far ritorno ai suoi appartamenti ai piani superiori.

    LATIS [sala comune] L’irlandese solleva i grigi e tempesti occhi sul volto della sorella osservandola per alcuni istanti quindi ascolterebbe le parole della maga * prima di ripartire per l’isola spero di poter incontrare lady Rowan ed anche lady Alexandra* fermandosi chinando il capo sorridendo appena * è tardi anche per me * sorridendo nuovamente *dia abar ariel Nár lagaí Dia do lámh! * osservandola ancora a lungo * a presto * detto questo la figlia del nord salutando nuovamente la suprema con un cenno del capo si avvia verso il corridoio che la condurrà verso la sua stanza.

    Riassunto: Latis, il nordico skald del clan nordico, è ospite per questi giorni alla fortezza dei maghi. Qui, nella sala comune, incontrerà finalmente la cerimoniera e suprema maga Ariel, le due, legate da un profondo legame di amicizia si abbracceranno, liete del loro incontro, che le porterà a confidarsi e a parlare dell’attuale situazione di quelle terre, e mentre la cerimoniera svelerà i tormenti che l’incontro con il presunto padre le hanno causato, lo skald la rinfrancherà con parole di conforto promettendole che se mai dovesse arrivare una guerra avrebbe fatto ritorno alla fortezza.

    Commento: Grazie Lat [SM=g6794]

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    latis
    Età: 42
    Sesso: Femminile
    00 16/03/2011 15:05
    è sempre un piacere ruolare con te Ariel!

    baciottoli